Dopo l’incidente del 1986 sono nate associazioni
che ospitano i figli di quella tragedia

I bambini venuti da Chernobyl

Non ci sono solo le preoccupazioni del G7, della Banca europea e del governo ucraino per il futuro dell’impianto di Chernobyl. Mentre i grandi del mondo sono alle prese con difficili acrobazie diplomatiche e finanziarie per scongiurare il rischio di un nuovo incidente, c’è una parte del pianeta che si preoccupa di riparare i danni di quel lontano 1986,

Danni alla salute, soprattutto. Danni che hanno colpito gli abitanti dell’area tra Ucraina e Bielorussia con conseguenze gravissime sul loro metabolismo. I più colpiti sono i bambini che rischiano di crescere con gravi deformazioni o con complicazioni che potrebbero manifestarsi in età adulta sotto forma di tumori, leucemie, alterazioni della tiroide.

Nei bambini tra i 6 e i 15 anni l’incidenza del cancro alla tiroide dopo il disatro del 1986 è aumentata di dieci volte e gli altri tipi di tumore hannno subito la stessa tendenza.

Per favorire la disintossicazione dalla radioattività sono nati in tutto il mondo associazioni di volontariato che ospitano per un certo periodo ogni anno i bambini che abitano in quell’area. L’Italia è uno dei paesi più attivi. Dal nord al sud del paese sono sorti comitati spontanei che ormai da anni lavaorano in contatto con le autorità delle ex repubbliche sovietiche per consentire ai ragazzi il soggiorno in Italia.

(24 novembre 1999)

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